L'ospedale psichiatrico provinciale di Collecchio, situato a Parma, è stato chiuso nel 2012 dopo oltre un secolo di attività. Oggi, il complesso è stato riaperto come Spazio della Follia, un luogo dedicato alla cultura e alla storia della psichiatria. Il progetto di riqualificazione del complesso è stato ideato dall'associazione culturale "Spazio della Follia" con l'obiettivo di preservare il patrimonio architettonico dell'ospedale e trasformarlo in un luogo di incontro e scambio sulla salute mentale. Il complesso è composto da diversi edifici, tra cui la chiesa, il padiglione principale e la cappelletta, che conservano ancora oggi il loro carattere originale. Il padiglione principale è stato ristrutturato e ospita attualmente diverse mostre permanenti che raccontano la storia dell'ospedale e della psichiatria in generale. Tra le opere esposte, ci sono fotografie antiche, strumenti medici originali e documenti storici. La mostra "La follia raccontata" racconta le storie di alcune persone che sono state ricoverate nell'ospedale e che hanno vissuto esperienze straordinarie. La chiesa, costruita nel 1892, è stata restaurata e oggi è utilizzata come luogo di preghiera e di culto per le persone che visitano il complesso. La cappelletta, invece, è stata trasformata in un piccolo spazio espositivo dedicato alla storia dell'arte della psichiatria. Oltre alle mostre permanenti, il complesso ospita anche mostre temporanee e eventi culturali legati alla psichiatria e alla salute mentale. Il progetto di riqualificazione del complesso ha anche creato un centro di documentazione sulla storia della psichiatria, dove è possibile trovare informazioni sui pazienti, i medici e gli eventi che hanno caratterizzato l'ospedale nel corso degli anni. Il Spazio della Follia è un luogo unico in Italia, dove la cultura e la storia della psichiatria sono conservate e promosse. Il progetto rappresenta un esempio di come un patrimonio architettonico e culturale possa essere rinnovato e trasformato in un'attrazione turistica e culturale sostenibile.